Compositore statunitense. Figlio di un maestro di banda aperto a molteplici interessi, ebbe da lui la prima formazione musicale. Fu poi allievo a Yale di H. Parker; ma già nel rapporto con questo insegnante I. si rese conto della difficoltà di conciliare la propria concezione spregiudicatamente sperimentale con il clima della vita musicale americana (dominato da un accademismo che faceva esclusivamente riferimento ai modelli ottocenteschi europei, soprattutto tedeschi. I. rinunciò a fare della musica la propria professione (fu solo organista in una chiesa di Bloomfield dal 1898 al 1900 e poi di New York fino al 1902) e si diede con successo all'attività di assicuratore, mantenendo a lungo una vera e propria «doppia vita» per comporre in tutti i momenti liberi. Si ritirò dagli affari all'inizio del 1930: da qualche anno aveva anche smesso di comporre; ma proprio allora la sua musica cominciò ad avere una certa circolazione e la sua figura divenne un punto di riferimento per alcuni giovani americani. Nella sua produzione non è possibile individuare una vera e propria evoluzione stilistica: fin dall'inizio fu evidente un gusto per la sperimentazione (agli esordi condiviso con il padre, che morì nel 1894) e per la ricerca, alieno però da ogni sistematicità. L'audacia delle intuizioni e delle novità che caratterizzano il suo linguaggio si rivela indipendente dalle contemporanee ricerche delle avanguardie europee e appare dettata da un avventuroso spirito pionieristico, non privo di una ottimistica esuberanza. La spregiudicatezza di I. comporta l'estraneità ad un purismo stilistico definito in termini di sistematico rigore: perciò anche nelle sue composizioni mature possono coesistere atteggiamenti compositivi diversi, senza tuttavia che si possa parlare di eclettismo. Una delle caratteristiche più originali del linguaggio di I. è la sua inclinazione a combinare in montaggi densi e complessi materiali eterogenei, con esiti che possono condurre alla politonalità o all'atonalità, a situazioni ritmiche aggrovigliate, ad aggregati sonori. Tra i materiali cari ad I. sono le citazioni: da fonti colte (come la Quinta di Beethoven nella Concord Sonata), ma soprattutto da inni religiosi, canzoni, marce, musiche di banda. Le citazioni rimandano spesso anche a significati extramusicali: è frequente in I. l'aspirazione a rappresentazioni concettuali, talvolta ispirate alla filosofia trascendentalista, ai cui protagonisti egli rese omaggio in diverse occasioni. I 4 movimenti della Concord Sonata, il suo lavoro pianistico fondamentale (1909-15), sono dedicati a Emerson, Hawthorne, Thoreau e agli Alcott. Tra le altre composizioni di maggior rilievo si ricordano 4 sinfonie (in modo particolare la Quarta, 1909-16), la Holydays Symphony (1904-13), formata da 4 brani indipendenti, The Unanswered Question e Central Park in the Dark (1906), Three Places in New England (1911-14), Robert Browning Ouverture (1908-12) e numerose altre pagine per orchestra o per piccolo complesso; nella musica da camera il Trio (1904-11) e il Quartetto n. 2 (1911-13), la musica pianistica, i Songs (circa 150) per voce e pianoforte.